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Ordine degli psicologi dell'Emilia Romagna

Care Colleghe, Cari Colleghi,

 come sapete, si è svolta la prima tornata elettorale per il rinnovo degli organismi dirigenti del nostro Ordine professionale e non è stato raggiunto il quorum; ciò impone una seconda tornata, purtroppo più faticosa, perché in questa nuova occasione non saranno ammessi altri voti postali (oltre a quelli già pervenuti alla data di chiusura del seggio in prima convocazione), ma occorrerà recarsi personalmente presso la nostra sede regionale in Strada Maggiore 24 a Bologna.

             Nell’accingermi a ricordare il nuovo appuntamento elettorale, desidero proporVi una riflessione relativa al valore di questo nostro appuntamento, non soltanto perché mi compete farlo – è parte dei doveri del ruolo che svolgo – ma anche perché ne sono profondamente convinta.

            In assenza di organismi eletti direttamente da noi, il nostro Ordine sarebbe molto probabilmente affidato ad un commissario di nomina ministeriale, il quale si limiterebbe al disbrigo delle pratiche formali essenziali ed a “bandire” nuove elezioni. In sostanza, non avremmo rappresentanza e saremmo costretti a spendere ulteriori, e non pochi, soldi per ripetere le elezioni.

 Forse gli Ordini professionali, come taluno sostiene, sono superati; sappiamo che da decenni è in corso una discussione nazionale sulla utilità e l’opportunità della loro esistenza e sulla necessità di individuare altre e più moderne forme di rappresentanza.

            Tuttavia, ad oggi, gli psicologi hanno un Ordine che ha avuto ed ha ancora lo scopo di dare voce ad una professione giovane; di affrontare i temi complessi del rapporto con le Università e con altre professioni, quali ad esempio i medici; di concorrere alla costruzione dei percorsi formativi per chi intenda divenire psicologo e per chi già operi e ritenga di continuare ad aggiornarsi e a migliorarsi; di costruire e mantenere un’immagine positiva e socialmente utile della nostra professione e del nostro impegno.

In sostanza, il nostro Ordine può rappresentarci e difenderci, sostenere le nostre istanze – e, perché no, anche rivendicazioni – su scala regionale e nazionale, nei confronti dei numerosi e diversi interlocutori con i quali il nostro lavoro ci mette in relazione.

 Sia chiaro, il mio appello non è rivolto a chiedere il voto per questa o quella lista, ma Vi chiedo di votare.

Un Ordine dotato di organismi eletti, anche se prevarrà una maggioranza che singolarmente non avremmo scelto, è comunque un organo vivo, dialettico, che può e deve ascoltare e dare voce alle liste di maggioranza ma anche a tutte le altre, e soprattutto agli psicologi in quanto tali, persone impegnate nella loro propria professione.

Un Presidente e un Consiglio composto di colleghi psicologi, ancorché di opinioni diverse dalle nostre, ci sono necessari.

Rinunciando al voto, rinunciando ad un Ordine attivo, rinunceremmo a priori ad esistere come soggetto plurale, mentre noi, oggi, abbiamo ancora bisogno di affermare il ruolo, il valore e la nobiltà della nostra professione, e abbiamo bisogno di migliorare la nostra condizione professionale, a partite dalla legislazione che ci riguarda.

 

Cari Colleghi, il mio appello è perché vi rechiate al voto con un pensiero:

la rappresentanza democratica è un diritto e un privilegio al quale non possiamo rinunciare.

 

Cordialmente

Manuela Colombari