Disturbi del sonno, ansia e depressioni nei bambini dopo il Covid. OPER: «Gli psicologi siano centrali nella progettazione dei servizi»

Comunicato Stampa del 13 ottobre 2021

Parma, 13 ottobre - Disturbi del sonno, ansia, depressioni e alimentazione ipercalorica. Sono alcune delle conseguenze che la pandemia da Covid 19 ha avuto su bambini e adolescenti in età scolare emergenti dalla letteratura scientifica e che sono state evidenziate ieri in un incontro a Palazzo del Governatore a Parma sulla “tutela della salute psicologica nell’epoca della pandemia”, organizzato dall'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna con il patrocinio del Comune di Parma.

«Gli studi psicologici sull'infanzia e sull'adolescenza sono ancora precoci e imperfetti perché la ricerca psicologica, come ogni ricerca scientifica, procede per accomulo di dati – ha detto Francesca Cavallini, coordinatrice del Gruppo di Lavoro di Psicologia Scolastica dell'Ordine -, ma quel che emerge è un disagio che occorre affrontare, facendo conoscere la psicologia e rendendola accessibile e comprensibile a tutti».

Ed è proprio con l'obiettivo di coinvolgere le istituzioni, la comunità professionale e i cittadini dei diversi territori regionali che è stato organizzato l'incontro di ieri, spiega il presidente dell'Ordine Gabriele Raimondi.  «Abbiamo bisogno di sempre più opportunità per fare rete, per valorizzare il contributo che come psicologhe e come psicologi possiamo e sappiamo garantire nei diversi contesti non solo nella realizzazione ma anche nella progettazione e ideazione dei servizi», ha spiegato.

Un pensiero condiviso anche dall'assessora alla Partecipazione e ai Diritti dei cittadini del Comune di Parma Nicoletta Paci, che ha presentato i servizi psicologici a sostegno dei cittadini messi in campo a livello comunale durante il periodo di pandemia: l'attivazione di un numero di cellulare per condividere emozioni e paure e un progetto dedicato alle persone anziane. «Manterremo le attività messe in campo durante l'emergenza – ha detto l'assessora – perché mai come in questo periodo si è capito quanto sia importante offrire un supporto psicologico ai cittadini. L'incontro di oggi non fa che valorizzare l'apporto che gli psicologi possono portare non solo ai singoli individui ma alla comunità».

Il valore della comunità in situazioni di emergenza è stato messo in rilievo anche da Anna Maria Rinaldi, vicepresidente di SIPEM SoS Emilia Romagna (Società Italiana Psicologia dell'Emergenza) e componente del Gruppo di Lavoro OPER dedicato alla Psicologia dell'Emergenza e Covid-19. «L'intervento dello psicologo dell'emergenza è differente da quello dello psicologo in studio perché è rivolto  non solo al singolo ma anche a tutta la comunità, che ha una propria resilienza contagiosa – ha spiegato -. La psicologia dell'emergenza, inoltre, ha precise e ampie competenze riconosciute per legge alle associazioni che lavorano in questo campo iscritte al Dipartimento della Protezione Civile, che è importante riconoscere nel momento in cui si attuano progetti emergenziali a sostegno dei cittadini, sempre nell'ottica di un'integrazione funzionale di tutti i soggetti istituzionali coinvolti».


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