Emergenza guerra, come prenderci cura di noi stessi

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Non si è ancora chiusa la difficile esperienza del Covid e ci troviamo di nuovo in allarme per qualcosa che ancora una volta arriva all’improvviso e ci costringe a reagire senza darci il tempo di capire cosa stia succedendo.

Ci sono tante domande per le quali non abbiamo risposte e certamente alcune di queste attraversano i pensieri di tutti noi in questi giorni.

In una situazione come questa è comprensibile che ognuno cerchi di tenersi aggiornato. Allo stesso tempo, sebbene sia fondamentale disporre di informazioni accurate, l’esperienza della pandemia ci ha mostrato che può esserci un effetto collaterale: il disagio psicologico derivante dalla ripetuta esposizione all’emergenza tramite i media.

L'ansia aumenta di fronte a una minaccia incontrollabile e durante i periodi di incertezza e crisi ci affidiamo ai media per valutare il rischio e trovare raccomandazioni sui comportamenti di autoprotezione da adottare. La percezione del rischio e l’ansia aumentano però ulteriormente quando le informazioni sono incerte e in rapido aggiornamento e questo amplifica il distress individuale.

In particolare, l’esposizione al ciclo continuo di dirette 24/7 può aumentare la percezione di minaccia e attivare nell’organismo ripetute risposte “attacco/fuga”, con possibili conseguenze fisiche e psicologiche anche a medio-lungo termine.

Inoltre, il tipo di immagini a cui ci esponiamo è importante. La ripetuta e non filtrata esposizione a immagini cruente, che mostrano bambini, persone ferite o morte, aumenta il rischio di sviluppare risposte ansiose, anche a distanza di tempo dai fatti.

Che cosa possiamo fare per limitare l’effetto stressante dovuto dalla diffusa e continua esposizione a informazioni riguardanti una crisi collettiva?
Di seguito alcuni suggerimenti per continuare a prenderci cura di noi stessi anche in tempi così difficili:
  • Limitiamo l’esposizione ai media. Questo è particolarmente importante per i bambini e i giovani adulti che possono essere confusi o preoccupati per le immagini che vedono. Lo stesso vale per gli anziani, che probabilmente rappresentano la fascia di popolazione esposta più a lungo agli “speciali” televisivi. Quindi: controlliamo gli aggiornamenti delle notizie e/o gli account sui social media solo 2-3 volte al giorno; evitiamo di prendere il telefono/tablet come prima cosa al mattino e prima di andare a letto, perché questi sono i momenti in cui ci sentiamo spesso più vulnerabili; selezioniamo programmi alternativi da proporre agli anziani in serata, per alleggerire l’angoscia prodotta dalla visione di reportage di guerra.
  • Ricordiamoci che i bambini imparano come comportarsi dagli adulti. Quindi regoliamo di conseguenza il nostro comportamento su come utilizzare in modo sicuro i social media e navigare tra gli aggiornamenti delle news. Una strategia può essere quella di disattivare le notifiche per le app di notizie e social media sul cellulare/tablet: riceveremo comunque le informazioni, ma dovremo entrare volontariamente nell'app per aprirla e leggere i post e questo ci consentirà di farlo nel momento più opportuno. 
  • Proviamo a usare per qualche ora lo smartphone come un telefono fisso. Questo significa mettere il telefono in un'altra stanza, o comunque lontano. Potremo comunque sentire il telefono se suona o se riceviamo un messaggio, ma dovremo fisicamente alzarci e camminare per prenderlo. Questa strategia può aiutare a non controllare compulsivamente il telefono per aggiornamenti mentre si lavora su altri compiti o si è impegnati in un'altra attività. 
  • Prendiamoci il tempo per discutere. Tutti possiamo essere influenzati dalle notizie che leggiamo, per questo è importante prendersi del tempo per parlare con un membro della famiglia o un amico di ciò che abbiamo letto e di come questo ci fa sentire. Confrontarsi con una persona vicina può aiutare a ridimensionare le preoccupazioni e abbassare l’attivazione ansiosa. 
  • Impariamo semplici esercizi di rilassamento per sciogliere la tensione accumulata nel corpo. In questo periodo potremmo avere difficoltà ad addormentarci, o potrebbe capitare di svegliarci durante la notte o molto presto al mattino. Un semplice esercizio  per rilassarci può essere quello di focalizzarsi sulla gratitudine. La gratitudine è un sentimento potente che aiuta a costruire la resilienza e ha un impatto positivo sulla salute fisica e mentale. Un piccolo promemoria per sorridere per le cose che abbiamo, nonostante le sfide che tutti affrontiamo nella vita. Scegliamo tre episodi, non importa quanto piccoli o grandi, che ci abbiano reso grati nel corso della giornata. Soffermiamoci per qualche minuto su questi bei ricordi notando come ci riempiono di piacevoli sentimenti di gratitudine. Questo esercizio può essere condiviso anche con i bambini.
A cura del GDL Psicologia dell’Emergenza