Gruppo di Lavoro “Psicologia in Cronicità"
Istituito il 21.06.2025
Il Gruppo di Lavoro “Psicologia in Cronicità” nasce con l’obiettivo di promuovere la tutela della salute psicologica delle persone che convivono con delle condizioni croniche, e di chi se ne prende cura, in coerenza con il Piano Nazionale della Cronicità, (PNC) 2019, 2020-2025, il Piano Regionale della Prevenzione (2021-2025), il DM 77/2022, la legge regionale sulla promozione della salute (L19 del 2018), le Linee di indirizzo alle Aziende sanitarie in tema di organizzazione dell’area Psicologia clinica e di comunità (DGR 1141/21) e le Linee di indirizzo per l'implementazione della Psicologia nelle Case della Comunità (DGR Emilia-Romagna 2185/2023).
Le condizioni croniche costituiscono una sfida complessa, a forte impatto sanitario, sociale e culturale, che incide profondamente sull’esperienza soggettiva delle persone, dei loro familiari e dei contesti di vita, inclusi quelli lavorativi. Tali condizioni richiedono una presa in carico continuativa, integrata e centrata sulla persona, in cui l’intervento psicologico risulta strategico nel supportare l’autoefficacia del paziente rispetto ai comportamenti di autogestione della malattia, promuovere l’empowerment attraverso il potenziamento delle risorse individuali e relazionali, accogliere il vissuto emotivo legato all’esperienza di malattia e il distress che ne può derivare, al fine di, favorire il benessere psicologico in presenza di una condizione cronica.
Il Gruppo si propone di valorizzare, consolidare e rendere maggiormente visibili le competenze psicologiche in questo ambito attraverso attività di ricerca, advocacy, formazione, confronto interdisciplinare e diffusione di buone pratiche, promuovendo un modello di intervento bio-psico-sociale che integri le dimensioni individuali, relazionali, familiari, lavorative e comunitarie, in un’ottica di salute globale e diritti di cittadinanza.
Compiti e funzioni principali
Il/la coordinatore/coordinatrice del Gruppo di Lavoro:
Quali i criteri utilizzati per la selezione delle candidature?
Le condizioni croniche costituiscono una sfida complessa, a forte impatto sanitario, sociale e culturale, che incide profondamente sull’esperienza soggettiva delle persone, dei loro familiari e dei contesti di vita, inclusi quelli lavorativi. Tali condizioni richiedono una presa in carico continuativa, integrata e centrata sulla persona, in cui l’intervento psicologico risulta strategico nel supportare l’autoefficacia del paziente rispetto ai comportamenti di autogestione della malattia, promuovere l’empowerment attraverso il potenziamento delle risorse individuali e relazionali, accogliere il vissuto emotivo legato all’esperienza di malattia e il distress che ne può derivare, al fine di, favorire il benessere psicologico in presenza di una condizione cronica.
Il Gruppo si propone di valorizzare, consolidare e rendere maggiormente visibili le competenze psicologiche in questo ambito attraverso attività di ricerca, advocacy, formazione, confronto interdisciplinare e diffusione di buone pratiche, promuovendo un modello di intervento bio-psico-sociale che integri le dimensioni individuali, relazionali, familiari, lavorative e comunitarie, in un’ottica di salute globale e diritti di cittadinanza.
Compiti e funzioni principali
- Rafforzare la presenza della psicologia nelle reti e nei percorsi dedicati alle cronicità, anche attraverso il dialogo con istituzioni sanitarie, associazioni di pazienti e altri professionisti della salute.
- Sostenere la definizione e il riconoscimento del ruolo dello psicologo nei diversi setting di cronicità, in linea con il PNC e linee guida nazionali ed internazionali.
- Mappare esperienze, modelli e finanziamenti esistenti sia all’interno della nostra regione che sul territorio nazionale ed internazionale.
- Produrre documenti sintetici, linee di indirizzo, materiali informativi e divulgativi sui temi della convivenza con la cronicità, del dolore cronico, dell’impatto psicosociale delle diagnosi, del ruolo della famiglia, dei contesti organizzativi e della continuità psicologica.
- Promuovere un linguaggio rispettoso e centrato sulla persona, che superi la narrazione della “lotta alla malattia” e valorizzi la soggettività, le risorse e i percorsi possibili di adattamento e trasformazione.
- Integrare l’utilizzo di Patient-Reported Outcome Measures (PROMs) generici e specifici per monitorare esiti psicologici e guidare gli interventi. Valorizzare e documentare modelli di intervento applicabili nei contesti territoriali, anche in coerenza con il ruolo dello psicologo nelle Case della Comunità.
- Favorire la condivisione di pratiche professionali e modelli teorici relativi ai comportamenti di salute e ai processi psicologici implicati nella gestione delle condizioni croniche, attraverso il confronto tra approcci evidence-based e l’integrazione di prospettive psicologiche consolidate.
- Organizzare seminari, giornate di studio, webinar e laboratori esperienziali rivolti a psicologi e psicologhe che operano o intendano operare nell’ambito delle cronicità.
- Promuovere azioni di formazione rivolte a Medici di Medicina Generale, medici specialisti, infermieri e vari professionisti del settore sanitario e sociale.
- Contrastare lo stigma legato alle condizioni croniche, attraverso azioni mirate di sensibilizzazione e informazione. Coinvolgere pazienti, familiari e cittadini in collaborazione con associazioni, enti del terzo settore, Ordini professionali e istituzioni. Favorire narrazioni che valorizzino i vissuti e superino stereotipi.
- Collaborare con AUSL, IRCCS, Comuni, MMG e PLS, associazioni di pazienti per facilitare l’integrazione della dimensione psicologica nei PDTA e nei percorsi personalizzati.
- Avviare collaborazioni con le Università e le Scuole di specializzazione, per diffondere una cultura della psicologia applicata alla cronicità nei percorsi formativi.
- Monitorare l’evoluzione normativa, organizzativa e culturale dell’inserimento della psicologia nelle cronicità a livello regionale e nazionale.
- Favorire la produzione e la diffusione di ricerche qualitative e quantitative sugli esiti dell’intervento psicologico nelle condizioni croniche.
- Intercettare bandi, finanziamenti e opportunità progettuali europee, nazionali o regionali in cui la psicologia possa avere un ruolo nel campo delle malattie croniche.
Il/la coordinatore/coordinatrice del Gruppo di Lavoro:
- Garantisce la conduzione del lavoro e il coordinamento interno del gruppo;
- Predispone un piano annuale delle attività con obiettivi e strumenti condivisi;
- Collabora con la Presidente, gli altri gruppi di lavoro e con le istituzioni regionali su progetti connessi anche attraverso riunioni periodiche;
- Cura i contatti con associazioni di pazienti, enti sociosanitari e stakeholder di riferimento;
- Redige report periodici sulle attività del gruppo da condividere con il Consiglio;
- Cura i materiali e i contenuti pubblicati sul sito istituzionale o sui canali di comunicazione dell’Ordine.
Coordinatrice: Rossella Messina
Membri: Brazzi Francesca, Caravello Katia, Conti Daniele, Del Nibletto Luisa, Dioni Silvia, Grippo Manuela, Laghi Marinella, Lamendola Piero, Lavezzi Maria, Musumeci Giulia, Neri Barbieri Virginia, Paolizzi Eleonora, Scaglietti Lorenzo, Sparacino Pamela.
Membri: Brazzi Francesca, Caravello Katia, Conti Daniele, Del Nibletto Luisa, Dioni Silvia, Grippo Manuela, Laghi Marinella, Lamendola Piero, Lavezzi Maria, Musumeci Giulia, Neri Barbieri Virginia, Paolizzi Eleonora, Scaglietti Lorenzo, Sparacino Pamela.
Quali i criteri utilizzati per la selezione delle candidature?
- chiarezza e coerenza della motivazione espressa
- proattività nel formulare proposte concrete
- reti di cui si fa o si è fatto parte
- pertinenza del CV inviato
- livello del percorso formativo in relazione al GdL
- esperienze lavorative o di volontariato nell’ambito del GdL
- completezza e correttezza della domanda di candidatura