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Siamo vicini alla popolazione di Gaza e sosteniamo l’azione della Global Sumud Flotilla

Siamo vicini alla popolazione di Gaza e sosteniamo l’azione della Global Sumud Flotilla
Nell’ultima seduta del Consiglio di settembre, nell’OdG era in programma anche una riflessione su quanto sta accadendo a Gaza e alla Global Sumud Flotilla. Perché è tra i nostri compiti professionali interrogarci su quanto sta lasciando nella comunità e su cosa può fare ognuno di noi come cittadin*, professionista e appartanente a una Istituzione. Con la profonda consapevolezza degli enormi danni, anche psicologici, su quanto sta lasciando a livello collettivo un genocidio così feroce. 
Sin da subito abbiamo fatto sentire la nostra voce, in risposta alle immagini e ai fatti di Gaza e della Palestina, aderendo anche alla lettera dei sanitari per Gaza.

Con estrema preoccupazione continuiamo a seguire gli ultimi sviluppi legati alla Global Sumud Flotilla, l’iniziativa civile che si propone di rompere l’assedio su Gaza portando aiuti umanitari via mare. “When the world stays silent, we set sail” (Quando il mondo resta in silenzio, noi salpiamo) è lo spirito che ispira la spedizione umanitaria indipendente. Come Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, esprimiamo il nostro sostegno alla Flotilla, convinti che la salute psicologica sia un diritto universale, anche nei contesti di conflitto.

Le notizie e le immagini che giungono da Gaza parlano di una popolazione stremata, che da più di due anni sta subendo una distruzione generalizzata, un genocidio, sta vivendo drammi quotidiani con gravissime ferite psicologiche. Oltre a discutere in Consiglio di questa situazione drammatica, dei milioni di morti, tra cui tantissimi bambini, abbiamo ricordato anche gli operatori sanitari morti a Gaza, che dal novembre 2023 a settembre 2025, come riportano i nomi pubblicati su digiunogaza.it, sono 1677. 1677 operatori sanitari che, come noi, ogni giorno si occupano dei cittadini. Ma che a differenza di noi, lo fanno in un territorio di guerra, dove i cittadini sono estremamente provati e stremati. 

Medici Senza Frontiere, presente a Gaza City, ha recentemente affermato quanto lo stato di allerta permanente e l’imprevedibilità degli ordini di evacuazione abbiano effetti devastanti sulla salute mentale della popolazione.

L’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, esce dalla logica strettamente politica polarizzante, portando l’attenzione sul lato umano e professionale, che riguarda tutti noi. Gaza è un triste capitolo ancora aperto. E noi, come psicologhe e psicologi, come parte integrante delle nostre responsabilità professionali dovremo occuparci anche del sostegno psicologico, della memoria collettiva e della prevenzione di quello che potrebbe aprirsi da ferite ancora non visibili. Occupiamoci dell’oggi, dando uno sguardo anche a domani, quando il conflitto conoscerà la parola fine. Allora, le definizioni tradizionali di “trauma” e di “post-trauma” non ci basteranno a descrivere ciò che la popolazione di Gaza, costretta da anni in condizioni più che estreme, sta sperimentando.

Come Ordine, continueremo a confrontarci sulle implicazioni psicologiche a lungo termine nei contesti di guerra e assedi. E sarà nostra cura aggiornarvi su quanto emergerà.

Il nostro non è solo un sostegno simbolico, ma è un impegno a restare umani, a non voltare lo sguardo e a pensare sin da ora alle generazioni che verranno.