Alluvione due mesi dopo: come prendersi cura di sé

Immagini dell’illustratrice Anita Perlini

Sono passati ormai due mesi dalle alluvioni che nel maggio scorso hanno messo in ginocchio tantissimi Comuni dell'Emilia-Romagna. Chi ha perso la casa o lo studio professionale, chi le aziende, chi si è trovato di fronte a luoghi senza identità, chi ha prestato aiuto come volontario e anche chi ha solo visto le immagini in tv, ha sperimentato e potrebbe ancora sperimentare emozioni diverse e insolite.
“E adesso che faccio?”, “Cosa accadrà?” ,”Chi ci aiuterà?”  sono domande che ancora potrebbero risuonare dentro molti.

Quali emozioni puoi ancora provare?
Ancora oggi può accadere di avere a che fare con sensazioni difficili da gestire.
  • Può succedere che tu abbia difficoltà a portare avanti gli impegni quotidiani, o difficoltà a concentrarti o semplicemente a prestare attenzione a quello che stai facendo.
  • Potresti esprimere giudizi severi sulle tue scelte o su quelle degli altri, ed essere pessimista e poco reattivo.
  • Potresti non riuscire a programmare o a pensare al futuro.
  • Potresti anche associare, per esempio, il rumore dell'acqua a quello di un fiume che sta esondando o avere paura della pioggia.
  • Potresti provare un senso di irrequietezza, iperattività, ansia oppure trascorrere molto tempo a letto senza fare nulla.
  • Potresti avere difficoltà a dormire, avere un sonno interrotto o inappetenza, apatia o senso di disagio generale
Cosa fare?
  • Innanzitutto è importante prendere consapevolezza che ciò che stai provando è normale dopo un evento così catastrofico e complesso.
  • Ricordati che non sei sola/solo e che nella tua comunità ci sono molte altre persone nella tua stessa situazione. Inoltre, tanti servizi possono esserti di aiuto.
  • Cerca di prenderti cura di te, dedicando tempo a ciò che ti fa stare bene e concentrandoti il più possibile su pensieri e progetti positivi, semplici e pratici .
  • Cosa ti può aiutare ?
  • Potresti pensare a momenti difficili del passato. Come li hai affrontati? Quali sono le tue risorse? A chi hai chiesto aiuto?
  • Appena possibile, cerca di tornare a fare ciò che facevi prima dell'alluvione, riprendi le abitudini e i  precedenti ritmi di vita
  • Leggi notizie solo su fonti affidabili (es. siti di Regione, Comuni, sito dell'Ordine degli Psicologi)
  • Monitora il tuo eventuale consumo di alcolici, farmaci e non utilizzare altre sostanze stupefacenti: sebbene possa sembrare che allevino momentaneamente le tue sofferenze, a lungo termine possono impedirti di trovare le tue strategie per affrontare tutto questo e si può creare dipendenza.
  • Prevedi un “tempo” per il superamento del momento critico e dei vissuti negativi: l’elaborazione della sofferenza ha bisogno di tempo.

Se dopo 3 mesi dall'evento avvertirai ancora pensieri, emozioni o sensazioni particolari, puoi ricorrere a un consulto psicologico.  

Puoi trovare facilmente il professionista più adatto alle tue esigenze nella tua zona a questo link https://www.ordinepsicologier.it/it/albo
Su questa pagina, invece, tutti i servizi  gratuiti di supporto psicologico legati all'emergenza alluvione: https://www.ordinepsicologier.it/it/emergenza-alluvione

Le immagini sono state realizzate e donate a Oper dall'illustratrice Anita Perlini che ringraziamo.

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