Le nuove dipendenze
Le dipendenze maggiormente conosciute fanno riferimento all’uso/abuso di sostanze psicoattive (alcool, droghe, farmaci), ma ad oggi varie ricerche hanno evidenziato l’aumento di nuove dipendenze, non meno pericolose, che possono portare anch’esse a comportamenti e relazioni disfunzionali e problematiche.
Quali sono le nuove dipendenze?
Tra le nuove forme di dipendenza si possono citare:
Perché si chiamano dipendenze?
Perché chi ne è affetto attua fino all’esagerazione alcuni comportamenti ritenuti in genere “normali” sconvolgendo ed invalidando la sua vita e quella del suo sistema di relazioni. La persona dipendente perde la capacità di controllo sul comportamento dipendente e di conseguenza anche su molti aspetti della sua vita.
Come comportarsi se si teme che un proprio familiare ne sia affetto?
E’ fondamentale non ignorare il problema ed intervenire quanto prima chiedendo al proprio familiare di intraprendere un percorso terapeutico. In questa prima fase è importante rivolgersi allo psicologo che valuterà l’esistenza o meno di una dipendenza e consiglierà le strategie e gli interventi più opportuni.
Lo psicologo che prende in carico un paziente dipendente spesso lavora in collaborazione con altre figure di cura. L’esperienza clinica ha infatti dimostrato che spesso il trattamento dello stadio acuto e la prevenzione delle ricadute sono più efficaci quando si sommano due o più tipologie di intervento. In genere, la psicoterapia si concentra su uno o più di questi focus: aiutare il paziente a riconoscere il suo stato e a condividerlo con le persone a lui più vicine, perché possano costituire una rete di protezione; ricercare insieme al paziente il senso della dipendenza all’interno della sua storia personale e familiare; affrontare con il paziente gli aspetti della sua personalità che lo mettono maggiormente a rischio di ricaduta, aiutandolo a sviluppare processi che contrastino la dipendenza.
Quali sono le nuove dipendenze?
Tra le nuove forme di dipendenza si possono citare:
- Le dipendenze da internet
- La dipendenza da sesso
- La dipendenza da lavoro
- Lo shopping compulsivo
- Il gioco d'azzardo patologico
- La dipendenza da cellulari/smartphone
Perché si chiamano dipendenze?
Perché chi ne è affetto attua fino all’esagerazione alcuni comportamenti ritenuti in genere “normali” sconvolgendo ed invalidando la sua vita e quella del suo sistema di relazioni. La persona dipendente perde la capacità di controllo sul comportamento dipendente e di conseguenza anche su molti aspetti della sua vita.
Come comportarsi se si teme che un proprio familiare ne sia affetto?
E’ fondamentale non ignorare il problema ed intervenire quanto prima chiedendo al proprio familiare di intraprendere un percorso terapeutico. In questa prima fase è importante rivolgersi allo psicologo che valuterà l’esistenza o meno di una dipendenza e consiglierà le strategie e gli interventi più opportuni.
Lo psicologo che prende in carico un paziente dipendente spesso lavora in collaborazione con altre figure di cura. L’esperienza clinica ha infatti dimostrato che spesso il trattamento dello stadio acuto e la prevenzione delle ricadute sono più efficaci quando si sommano due o più tipologie di intervento. In genere, la psicoterapia si concentra su uno o più di questi focus: aiutare il paziente a riconoscere il suo stato e a condividerlo con le persone a lui più vicine, perché possano costituire una rete di protezione; ricercare insieme al paziente il senso della dipendenza all’interno della sua storia personale e familiare; affrontare con il paziente gli aspetti della sua personalità che lo mettono maggiormente a rischio di ricaduta, aiutandolo a sviluppare processi che contrastino la dipendenza.