Violenza assistita

Ogni qualvolta vi siano situazioni di violenza intrafamiliare i figli - bambini o adolescenti -  ne rimangono inevitabilmente travolti. Il figlio infatti può fare esperienza di qualsiasi forma di maltrattamento familiare, sia direttamente - perché ne è a conoscenza o perché assiste agli episodi di violenza (fisica o psicologica) - che indirettamente perché ne percepisce gli effetti. Viene così investito dai pensieri, dalle emozioni della vittima e dell’aggressore che sono le figure di riferimento affettivo ed educativo primario: dalla paura all’impotenza, dall’ambivalenza alla rabbia incontrollata, fino al senso di minaccia e di pericolo. In tutti questi casi si parla di violenza assistita.

Come si manifesta?
Lo stato emotivo delle vittime può apparire connotato d’ansia, fobie, disturbi psicofisici vari, depressione e sintomi tipici del disturbo post-traumatico da stress. I segnali di malessere si possono individuare nei disturbi del sonno, nell'irritabilità, nell'insorgenza frequente di cefalee, nei disturbi gastrointestinali o in un continuo stato di apprensione, di tensione costate e di ansia.

Che conseguenze può avere?
La violenza assistita in quanto maltrattamento psicologico comporta effetti a livello emotivo, cognitivo, fisico e relazionale con stati di profonda sofferenza psicologica che si possono protrarre anche nella vita adulta. L’aspetto più pericoloso della violenza psicologica subita è che da essa i bambini imparano la normalità della violenza: l’affetto può essere associato alla sopraffazione, all’offesa, all’aggressione, apprendendo la legittimità della violenza. Infatti, la convivenza per tempi medio/lunghi con situazioni di maltrattamento psicologico o fisico può provocare nelle vittime - dirette e indirette - una condizione di destrutturazione psicologica e di grande sofferenza in cui i confini tra giusto e sbagliato, legittimo ed illegittimo, diventano labili, con alterazione della capacità di pensiero e di scelta autonoma.

Come intervenire?
Occorre monitorare i segnali di disagio del bambino per verificarne tempestivamente l’origine rivolgendosi a professionisti della salute psicologica competenti. È infatti di primaria importanza tutelare il bambino dalle situazioni familiari caratterizzate da qualsiasi tipo di violenza, anche con interventi mirati di tipo psicoterapeutico.