La Psicologia Penitenziaria: tra interventi attuali e prospettive future

Sabato 7 marzo 2015 dalle ore 9.00 alle ore 18.00 - Sala Bolognini del Convento di San Domenico, Piazza San Domenico 13, Bologna

Il Carcere rappresenta per l’opinione pubblica un non luogo dove la persona rea deve espiare la condanna lontano dal sistema sociale con cui è entrata in conflitto allontanando così il reo come un diverso. In questo modo si respinge l’ipotesi che questi uomini siano uguali a noi e che tra le componenti del loro reato possa esserci anche un disagio che rende necessario un sostegno psicologico.
Essere Psicologo in Carcere non vuol dire non fare scontare una condanna, ma supportare la persona nella sua sofferenza affinché possa comprendere i propri agiti. La Psicologia in carcere è terreno di costante evoluzione, ma ancora oggi fatica ad essere riconosciuta e valorizzata.

Lo scopo di questo convegno è quello di fare il punto sulla realtà professionale legata alla figura dello Psicologo Penitenziario e dei ruoli ricoperti all’interno della rete istituzionale. All’interno dell’Istituzione Penitenziaria, infatti, gli Psicologi sono presenti con diversi mandati istituzionali e in modo molto frammentario: lo Psicologo ex art. 80 (incaricato dal Ministero della Giustizia le cui funzioni sono normate  dalla Legge 354/75), gli Psicologi referenti del Servizio Asl (normati dal DPCM 1/4/2008), gli Psicologi del Ministero di Giustizia Uffici UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna). Da questa frammentazione di funzioni nasce l’esigenza di definire in modo più chiaro le funzioni dello Psicologo nell’ambito della Psicologia Penitenziaria.

Questo Convegno vuole quindi offrire un orientamento anche ai Colleghi che desiderino operare non solo all’interno degli Istituti Penitenziari, ma anche nell’ambito della riabilitazione sociale e psicologica della persona dimittente dalla struttura detentiva.


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